Fascino e maestri orafi, una storia che sfida i secoli

“Lola di Valenza

Fra tante belle che ovunque si vedono,

Capisco, amici, come il desiderio Esiti

Ma si vede scintillare In Lola di Valenza

L’inatteso Fascino d’un gioiello rosa e nero”
(Charles Baudelaire)

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Fascino, la parola chiave che muove il mondo di chi crea gioielli. Un lavoro paziente e preciso, quello del maestro orafo, il cui scopo è creare oggetti unici e belli per assecondare il fascino di chi li indossa.

Nell’antica Irlanda i maestri orafi, chiamati Ollave, venivano subito dopo la nobiltà. A loro si affidava il prestigio della tribù e la qualità dei monili che producevano erano indicatori della ricchezza e della potenza del popolo. I Re avevano degli Ollave personali, maestri orafi in grado di tenere alta la reputazione del Regno intarsiando gioielli, spille, collane magnifiche.

Fascino, dunque, per un’immagine da impreziosire con un pezzo unico creato solo e soltanto dal maestro orafo.

 

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